.sergio.
2007-10-16 12:36:37 UTC
Sinistra Day, Prc e Pdci: «Diretta tv il 20 ottobre»
Rifondazione Comunista e i Comunisti italiani chiedono la diretta
televisiva della manifestazione del 20 ottobre. Lo chiedono espressamente
i responsabili informazione dei due partiti Gianni Montesano (Pdci) e
Sergio Bellucci (Prc). «In questi giorni - si legge in un appello
pubblicato su "Liberazione" e "il Manifesto" - legittimamente, il voto
delle primarie ha avuto ampi spazi sulle televisioni, sia quelle private
che quelle pubbliche. Spazi così ampi da fare pensare a quel vecchio
adagio della prima repubblica in base alla quale gli equilibri e i
posizionamenti interni della Rai anticipavano le tendenza della politica
nazionale. Da settimane, l'iter di nascita del Pd è stato talmente seguito
che non si capisce perché sia intervenuta l'Autorità di garanzia nelle
comunicazioni. Discorso diverso per quanto riguarda la sinistra. Nei tg e
negli spazi di approfondimento, i temi, le ragioni e le proposte della
sinistra restano quasi sempre sullo sfondo, spesso presentati alla stregua
di comparse rissose nello schieramento di governo».
«Sabato 20 - si legge ancora - vi sarà una grande manifestazione di
popolo. Una manifestazione di proposta promossa da storiche testate
giornalistiche della sinistra e rispetto alla quale la grande macchina
dell'informazione continua a sfornare congetture e dietrologie senza
illustrare il merito delle proposte. Vi è il rischio che la manifestazione
venga rappresentata per quello che non è. Bisogna garantire alle forze
promotrici spazi adeguati per poter spiegare e illustrare il senso della
mobilitazione. L'informazione televisiva gioca un ruolo fondamentale, e
ancora di più lo gioca il servizio pubblico. A tutte le emittenti
chiediamo attenzione e pluralismo. Alla Rai chiediamo qualcosa di più,
perché la Rai appartiene ai cittadini, ai lavoratori, a quelle stesse
donne e uomini che sabato saranno in piazza. La Rai può offrire spazi di
approfondimento, confronto e adeguata informazione preliminare. E nella
giornata di sabato potrebbe trasmettere la manifestazione in diretta tv».
«Lo chiediamo - concludono Prc e Pdci - anche al Consiglio di
amministrazione e ai vertici della Rai. Un'occasione per dimostrare, nella
crisi della televisione, che il servizio pubblico può ancora avere un
ruolo».
Allo stesso tempo, si precisano i confini tra Pd e il futuro soggetto
politico a sinistra dell´Unione. Di precisarlo se ne occupa il segretario
di Rifondazione comunista, Franco Giordano. Il Partito democratico «non
tende a rappresentare il mondo del lavoro. È stato definito come
equidistante fra imprese e lavoro, ma il suo riferimento non è il
lavoratore, bensì un indistinto cittadino consumatore chiarisce Giordano
-. Il fatto che sia stata cancellata la parola sinistra vuol dire che non
si sentono più rappresentanti del mondo del lavoro».
E sulle rivendicazioni di Bonanni sul mondo del lavoro, Giordano precisa
che «è come se si negasse l'esistenza di un soggetto, la sinistra appunto,
che rappresenti politicamente il mondo del lavoro». «Vorrei evitare -
rileva Giordano - questa spartizione dei compiti tra il Partito
democratico e il sindacato, anche se non potrà mai accadere che il Prc sia
tagliato fuori». Tra l'altro, il leader della Cisl ha trovato un modo
originale per contestare la manifestazione del 20 ottobre: nello stesso
giorno sarà a un incontro indetto da un "Comitato pro legge Biagi" che
vorrebbe essere bipartisan, perché promosso dall'economista Giuliano
Cazzola e dal senatore di Forza Italia Maurizio Sacconi, a sostegno della
legge 30 sul precariato. «Mi pare più naturale andare lì..», ha detto
Bonanni. «Sabato vado al Capranica perché si discutono le cose più simili
al modo mio di pensare».
da L'Unita'
16-10-2007
Rifondazione Comunista e i Comunisti italiani chiedono la diretta
televisiva della manifestazione del 20 ottobre. Lo chiedono espressamente
i responsabili informazione dei due partiti Gianni Montesano (Pdci) e
Sergio Bellucci (Prc). «In questi giorni - si legge in un appello
pubblicato su "Liberazione" e "il Manifesto" - legittimamente, il voto
delle primarie ha avuto ampi spazi sulle televisioni, sia quelle private
che quelle pubbliche. Spazi così ampi da fare pensare a quel vecchio
adagio della prima repubblica in base alla quale gli equilibri e i
posizionamenti interni della Rai anticipavano le tendenza della politica
nazionale. Da settimane, l'iter di nascita del Pd è stato talmente seguito
che non si capisce perché sia intervenuta l'Autorità di garanzia nelle
comunicazioni. Discorso diverso per quanto riguarda la sinistra. Nei tg e
negli spazi di approfondimento, i temi, le ragioni e le proposte della
sinistra restano quasi sempre sullo sfondo, spesso presentati alla stregua
di comparse rissose nello schieramento di governo».
«Sabato 20 - si legge ancora - vi sarà una grande manifestazione di
popolo. Una manifestazione di proposta promossa da storiche testate
giornalistiche della sinistra e rispetto alla quale la grande macchina
dell'informazione continua a sfornare congetture e dietrologie senza
illustrare il merito delle proposte. Vi è il rischio che la manifestazione
venga rappresentata per quello che non è. Bisogna garantire alle forze
promotrici spazi adeguati per poter spiegare e illustrare il senso della
mobilitazione. L'informazione televisiva gioca un ruolo fondamentale, e
ancora di più lo gioca il servizio pubblico. A tutte le emittenti
chiediamo attenzione e pluralismo. Alla Rai chiediamo qualcosa di più,
perché la Rai appartiene ai cittadini, ai lavoratori, a quelle stesse
donne e uomini che sabato saranno in piazza. La Rai può offrire spazi di
approfondimento, confronto e adeguata informazione preliminare. E nella
giornata di sabato potrebbe trasmettere la manifestazione in diretta tv».
«Lo chiediamo - concludono Prc e Pdci - anche al Consiglio di
amministrazione e ai vertici della Rai. Un'occasione per dimostrare, nella
crisi della televisione, che il servizio pubblico può ancora avere un
ruolo».
Allo stesso tempo, si precisano i confini tra Pd e il futuro soggetto
politico a sinistra dell´Unione. Di precisarlo se ne occupa il segretario
di Rifondazione comunista, Franco Giordano. Il Partito democratico «non
tende a rappresentare il mondo del lavoro. È stato definito come
equidistante fra imprese e lavoro, ma il suo riferimento non è il
lavoratore, bensì un indistinto cittadino consumatore chiarisce Giordano
-. Il fatto che sia stata cancellata la parola sinistra vuol dire che non
si sentono più rappresentanti del mondo del lavoro».
E sulle rivendicazioni di Bonanni sul mondo del lavoro, Giordano precisa
che «è come se si negasse l'esistenza di un soggetto, la sinistra appunto,
che rappresenti politicamente il mondo del lavoro». «Vorrei evitare -
rileva Giordano - questa spartizione dei compiti tra il Partito
democratico e il sindacato, anche se non potrà mai accadere che il Prc sia
tagliato fuori». Tra l'altro, il leader della Cisl ha trovato un modo
originale per contestare la manifestazione del 20 ottobre: nello stesso
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vorrebbe essere bipartisan, perché promosso dall'economista Giuliano
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legge 30 sul precariato. «Mi pare più naturale andare lì..», ha detto
Bonanni. «Sabato vado al Capranica perché si discutono le cose più simili
al modo mio di pensare».
da L'Unita'
16-10-2007
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